sabato 30 novembre 2013

Si zittisca.

Ho visto questo video un paio di anni fà. 

Da allora mi frullano per la testa alcune parole e immagini. Da allora ho rivisto a rallentatore queste parole e immagini, per cercare di non morire di sfiducia verso le istituzioni. Non morire totalmete, almeno. E invece no. Ogni volta mi uccidono. Non mi uccide l'empatia della madre a cui hanno sottratto una bimbetta di diciotto mesi; non mi uccide il giramento di testa che mi prende quando penso alla bimbetta a cui è toccata questa sorte nel modo descritto; non mi uccidono le lucide considerazioni del conduttore e nemmeno le deduzioni logiche degli interventi degli psichiatri e dell'avvocato. C'è questo pensiero, vi dicevo, che mi gira impunemente per la testa: il pensiero che la presidentessa del Tribunale dei Minori avesse chiarito sin da subito di non conoscere le carte della vicenda che le veniva posta (al minuto 37:50 circa "Io non ho letto la perizia, non conosco il caso"); cosa umanissima; cosa anche comprensibile. Allora - mi sarei aspettata- almeno da parte sua il beneficio del dubbio che forse davanti a lei ci fosse una vera vittima di un' azione disumana. Dato che non conosce le carte, almeno il dubbio. E nel dubbio di avere di fronte una storia tanto ingiusta, nel dubbio di presiedere ad un Tribunale che abbia cagionato tanto danno alla vita di due persone, danni molto vicini alla morte, la presidentessa nell'atterco verbale risponde alla presunta vittima: 
"si zittisca!" ( al minuto 55.12 circa). Questo, è quello che mi frulla in testa da circa due anni, almeno una volta al giorno. Di fronte alla vittima di una situazione tanto grave (seppur potenziale, dato che non conosce il caso), chi esercita un potere non concede nemmeno la comprensione dell'esasperazione ma un autoritario " si zittisca! ". 

Come un'animale che si scrolla di dosso una mosca fastidiosa. 

Mi chiedo: se lei reagisce così, signora, come avrebbe reagito dalla parte della vittima di un'azione così crudele come la sottrazione, in quattrordici, di una bimba tanto piccola? Una bimba che lei avesse difeso dalla violenza, partorita, allattata nella perenne paura della violenza già sperimentata, mai più vista, affidata al pericolo dal quale lei la difendeva? Sempre per ipotesi, ma dato che non conosceva il caso, doveva fare l'ipotesi, almeno. Come avrebbe reagito? Avrebbe preso un fucile e fatto una strage negli uffici che ora, invece, presiede?
Col cuore in mano, signora Cavallo, la prego di scusarsi. Lei è un essere umano, può sbagliare. In quel caso ha sbagliato. Chieda scusa, ci faccia vedere che c'è umanità nella sua vita. Ci aiuti a non finire in psicoterapia per l'odio che ci assale. Lei lo può fare, che le costa? "Scusa". Però, lo scriva bene. S-C-U-S-A. Con la sua indole viscerale, senza troppi formalismi: S-C-U-S-A. 

Basta questo per non far morire una parte del nostro spirito civile. 
Ed inoltre la perdoneremmo in tanti, sono certa, se manifestasse la sua umanità verso chi ha il cuore dilaniato.

Io sono esterefatta.